Riserva Naturale Marina Isole Tremiti

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La Riserva Naturale Marina Isole Tremiti istituita nel 1989, è un provvedimento a difesa della ricchezza ambientale delle acque delle Isole più incontaminate del Mar Adriatico.

Riserva Naturale Marina Isole TremitiL’area costiera e marittima in cui si trovano immerse le isole di San Domino, San Nicola, Capraia, Crepaccio e Pianosa costituisce un habitat naturale prezioso per le specie vegetali e animali che lo popolano e per questo la zona interessata è oggi una Riserva naturale marina protetta che mira a salvaguardare la riproduzione di molte specie ittiche: dentici, orate, astici, aragoste, cefali, cavallucci marini e, alle basse profondità, polpi, seppie e cernie. Ma i fondali delle Isole Tremiti ospitano anche moltissime altre specie animali e vegetali che hanno trovato nella purezza di queste acque un ambiente adatto al loro nutrimento e alla riproduzione, per non parlare poi della limpidezza cristallina delle acque che lo Stato Italiano ha deciso di proteggere e della rara conformazione dei fondali che grazie ai tesori storico-artistici lì nascosti costituiscono un’importante attrattiva per moltissimi appassionati subacquei. Dunque a partire dal 14 luglio del 1989, un decreto interministeriale ha istituito nelle acque interessate una riserva naturale marina denominata “Isole Tremiti”, che per la varietà e vastità della porzione di mare che prende in esame è stata suddivisa in TRE ZONE, ognuna delle quali è soggetta a divieti e limitazioni in ordine alla ricchezza e alla varietà di flora e fauna che vi cresce e vi risiede.
La zona A interessa la disabitata isola di Pianosa, ed è l’unica zona a riserva integrale, in cui lo Stato Italiano ha vietato qualsiasi tipo di azione che provochi il danneggiamento o l’alterazione anche parziale delle formazioni geologiche e minerali dell’Isola. Al fine di salvaguardare la ricchezza ittica del mare, è oggetto di divieto totale anche la pesca sia professionale che sportiva con qualunque mezzo esercitata, la caccia di animali, la raccolta di vegetali e l’esercizio di tutte quelle attività che arrechino danni e mutazioni per le specie animali e vegetali che vivono nella zona e che apportino significative variazioni delle caratteristiche biochimiche dell’acqua. Sottoposto a severa proibizione è anche il deposito di rifiuti solidi o liquidi e di qualunque altra sostanza che alteri la conformazione dell’ambiente marino. Con l’autorizzazione della Capinateria di porto di Manfredonia, è tuttavia concessa la balneazione, la navigazione, l’accesso e la sosta con navi e battelli di qualsivoglia tipologia per finalità turistiche o di ricerche scientifiche.

La zona B riguarda l’isola di Caprara, dalla zona che da Cala Sorrentino si estende sino allo scoglio Caciocavallo, e l’area di San Domino compresa tra Punta della Provvidenza e Punta Secca. Le zone suddette sono sottoposte ad una riserva generale per cui è vietata la pesca, il prelevamento di flora, fauna o relitti da parte di chi eserciti attività subacquee, e qualunque altra azione che volontariamente o meno danneggi o modifichi l’ambiente naturale marino. Con la tempestiva autorizzazione della Capitaneria di Porto di Manfredonia, è però concessa la navigazione in queste acque, la pesca sportiva e professionale (tranne quella esercitata con il metodo dello strascico), immersioni subacquee con annessi scatti fotografici sottomarini.
La zona C interessa l’Isola di San Nicola e quella parte dell’Isola di San Domino che non rientra nella zona B. L’area indicata è di riserva parziale, quindi potrete immergervi con attrezzature subacquee e praticare qualsiasi tipo di pesca sportiva, invece per esercitare la pesca professionale, è necessario ottenere l’autorizzazione della Capitaneria di Porto di Manfredonia che tuttavia, vieta categoricamente l’utilizzo del metodo dello strascico.
La fondazione della Riserva Naturale Marina Isole Tremiti è stata una delle più importanti decisioni di salvaguardia ambientale istituita dallo Stato Italiano che, appreso il prestigio di queste acquee, ha ritenuto necessario proteggerle con un provvedimento che ha voluto tener conto di tutte le azioni di danneggiamento o alterazione dell’area naturalistica e marina in esame.