Parco Nazionale del Gargano

(Promontorio del Gargano, Foresta Umbra, Comunità Montana del Gargano, Isole Tremiti.)

Il parco nazionale del Gargano è un enorme puzzle di ambienti naturali, da Vieste alle Isole Tremiti, zone in cui ci si cuoce nel sole e ci si tuffa in uno dei mari più belli d’Italia.
ParcoIl Parco nazionale del Gargano è un’area naturale protetta, ubicata in Puglia e precisamente nell’estrema parte nord-orientale, spesso definita “Sperone d’Italia” e racchiude il promontorio del Gargano e si protende fino alla costa a sud di Manfredonia.
Il territorio è collocato interamente in Provincia di Foggia ed è la parte italiana più vicina alle coste croate, nonché una delle aree protette italiane più estese.
La zona è costituita in prevalenza da rocce sedimentarie, calcari e dolomie, per lo più stratificate e interessate dal fenomeno di dissoluzione carsica. Il fenomeno carsico, prodotto dall’azione dell’acqua e dell’anidride carbonica sulle rocce calcaree, ha scolpito in vari modi il paesaggio. Il territorio ospita infatti una serie di paesaggi unici come i faraglioni che caratterizzano una delle coste più belle d’Italia, decorata da due laghi salmastri, quello di Lesina e quello di Varano.

La duna sabbiosa è rivestita da una rigogliosa macchia mediterranea e da pinete, ma il vero tesoro del parco è la Foresta Umbra, distinta in tre parti primarie: la lecceta più in basso, la cerreta a quote mediane e la faggeta che avvolge i rilievi più interni e che ospita anche aceri carpini e l’orniello.
Interessante è anche la flora rupestre, presente con varietà come la salvia garganica, il ranuncolo, la campauula del Gargano e la dentaria minore garganica.
Di importante rilievo è la fauna che ospita caprioli, martore, donnole, tassi, faine, istrici, lepri, il raro gatto selvatico e tra i roditori lo scoiattolo e il ghiro. Gli uccelli annoverano rapaci non comuni come il falco pellegrino, l’astore e il nibbio reale; più frequenti sono il nibbio bruno, la poiana e il gheppio. Altre specie notevoli sono il corvo imperiale, il picchio dalmatino, la ghiandaia, il cuculo e il rondone pallido.
La ricchezza di habitat differenti e la forte biodiversità dell’area deve esser fatta risalire alla conformazione morfologica dello “sperone d’Italia” e alla sua storia. Quando cominciarono ad emergere gli Appennini, e stiamo parlando di centinaia di milioni di anni fa, il Gargano non c’era ancora, o meglio era solo un’isola, separata dal continente. Solo più tardi il promontorio si sarebbe congiunto alla terraferma formando l’inconfondibile “sperone”, ma l’origine isolana della zona ha comunque segnato l’evoluzione ambientale dell’area, con il suo cuore verde, ma pure con un mosaico di laghi costieri, una collana di isole dirimpetto e un deserto di pietra alle spalle che solo in condizioni isolate avrebbero potuto formarsi.
L’autentico puzzle di ambienti concentrati in un territorio così ristretto fanno del Gargano più un’isola che un monte, che peraltro raggiunge solo i 1.065 metri col monte Calvo. Conosciuto più come luogo di villeggiatura che come parco naturale, il Gargano nell’immaginario di milioni di italiani evoca atmosfere vacanziere, come Peschici, Vieste, la Foresta Umbra, le isole Tremiti, zone tra le più caratteristiche del nostro Paese dove ci si cuoce nel sole e ci si tuffa in uno dei mari più belli e limpidi d’Italia.