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San Nicola, San Domino, Capraia, Pianosa e Crepaccio: diversità e complementarità morfologica delle Isole Tremiti.
Le Isole Tremiti, chiamate anche Diomedee, si trovano nel Mar Adriatico, a circa 12 miglia nautiche a Nord dal promontorio del Gargano e a 24 ad est dalle coste del Molise. Dal punto di vista amministrativo l’arcipelago costituisce il comune italiano delle Isole Tremiti, in provincia di Foggia, nella regione Puglia. È importante sapere che il comune delle Isole Tremiti fa parte del Parco Nazionale del Gargano e dal 1989 una porzione del suo territorio costituisce la Riserva naturale marina Isole Tremiti.
La superficie complessiva dell’arcipelago è di circa 3 kmq e la popolazione ammonta a 350 abitanti (che, oltre tutto, non vi risiedono per l’intero anno), e dunque il comune delle Isole è il più piccolo della Puglia ma, probabilmente, il più famoso dal punto di vista turistico, come testimoniato anche dalle residenze di numerosi vip, affascinati dalle acque dell’arcipelago che, non a caso, sono state più volte insignite della Bandiera Blu, prestigioso riconoscimento della Foundation for Environmental Education.
Sebbene di modesta estensione, le Isole Tremiti offrono un sorprendente campionario di situazioni ambientali che ci si aspetterebbe di trovare in un’area di ben altre dimensioni. In circa 20 km di costa sono rappresentate le più significative morfologie: coste basse con spiagge sabbiose, baie e promontori, coste alte rocciose con falesie a strapiombo sul mare.
Le isole hanno caratteristiche morfologiche differenti e per certi versi complementari.
San Domino, di 207 ettari, uno sviluppo costiero di 9.700 metri, una lunghezza di 2.600 metri e un’altezza massima di metri 116 alla punta della Cappella dell’Eremita, è l’isola più grande dell’arcipelago, sulla quale sono insediate le principali strutture turistiche grazie alla presenza dell’unica spiaggia sabbiosa dell’arcipelago (Cala delle Arene). L’isola è in buona parte ricoperta da boschi di Pino d’Aleppo e per la fertilità e spontaneità di fiori d’ogni colore, era chiamata dai monaci benedettini “Orto di paradiso”. Le acque sono limpide, la costa è frastagliata di cale, punte e scogli. Famosissimo è lo Scoglio dell’Elefante, così chiamato grazie alla sua forma ed i Pagliai, monoliti a forma di piramide, somiglianti a veri pagliai. Facendo il giro dell’arcipelago in barca, si possono visitare la Grotta delle Viole, del Bue Marino e delle Rondinelle.
Capraia, (detta pure Caprara o Capperaia), di 45 ettari, uno sviluppo costiero di 4.700 metri e una lunghezza di 1600 metri, è la seconda isola più grande dell’arcipelago, completamente disabitata, ma interessante come le altre.
Pianosa, di 11,4 ettari, uno sviluppo costiero di 1,700 Km ed un’ altezza massima di 15 metri, per cui è parzialmente invasa dalle acque. L’isola è un pianoro roccioso senza vegetazione, completamente disabitato e distante una ventina di chilometri dalle altre isole.
Cretaccio, di 3,5 ettari, uno sviluppo costiero di 1300 metri e un’altezza massima di 30 metri, è un grande scoglio argilloso di colore giallo a breve distanza da San Domino e San Nicola. A causa della sua natura argillosa, sta pian piano scomparendo per le corrosioni incessanti degli agenti atmosferici e marini. A 20 metri di distanza si trova lo scoglio della Vecchia.
Il clima delle Isole Tremiti è decisamente mediterraneo, con inverni miti ed estati calde, senza un prolungato e marcato periodo di aridità estiva. La piovosità è concentrata nel periodo autunnale e invernale, quando sono anche più frequenti le mareggiate e le burrasche.