Immersioni alle Isole

(Immersioni Tremiti, Secca di Punta Secca a Caprara, Scoglio del Corvo a Caprara, Scoglio dell’Elefante a San Domino)

Immersioni nelle colorate e popolate acque delle isole Tremiti.

Le immersioni che si possono compiere nel parco marino delle isole Tremiti sono innumerevoli, dalle più facili, ma non per questo meno entusiasmanti, alle più impegnative. Da non perdere è l’immersione nella Secca di Punta Secca (Caprara). In questo sito non manca nulla della fauna e della flora mediterranea; appena rivolgiamo lo sguardo verso il fondo si presenta un’ esplosione di vita, tanto che possiamo considerarla una delle più belle immersioni del mediterraneo: una flora coloratissima, sempre più fitta mano a mano che si scende. Una tavolozza di colori sgargianti: rosso, giallo e arancio e poi una moltitudine di pesci di ogni specie, ma soprattutto, migliaia di salpe e di castagnole che danzano intorno ad altri piccoli pesci di branco. Scendendo lungo il dorsale della secca, già a 35 m, le pareti sono rivestite da fitti rami di Gorgonia; poi a circa 42 m, di profondità si aprono due archi naturali che danno un’emozione impressionante. Ovunque si nascondono aragoste, musdee, dotti, cernie, ricciole e dentici.
Altra interessante immersione è quella allo Scoglio del Corvo (Caprara) in cui abbondano distese di Parazoanthus, Spugne e ogni forma di vita marina.

La caratteristica eccezionale di questa immersione è alla base della parete dove crescono con densità gli Alcionari, che arrivano a tappezzare totalmente i massi del fondo. Alcuni punti di quest’immersione sono un vero arcobaleno di colori, inoltre la zona è spesso battuta da correnti che favoriscono la concentrazione di fauna predatrice.
Altrettante cose meravigliose si possono osservare nei pressi di Punta Secca ove, grazie alla presenza delle correnti marine, vi sono moltissime forme di vita stanziale e molto pesce di passo.

Da non perdere la grotta alla base della parete dove alloggia un grosso Astice.

Per i sub principianti consigliamo l’immersione allo Scoglio dell’Elefante nei pressi di S. Domino: si tratta di un imponente promontorio che emerge dal mare, uno scoglio alto circa venti metri che le onde del mare e del vento hanno modellato imprimendogli una forma che ricorda appunto quella di un elefante con la proboscide tesa ed accovacciato verso il mare come se stesse abbeverandosi .
Altro fondale di grandissimo interesse è quello prossimo agli Scoglietti dell’isola di Caprara, dove ad una decina di metri di profondità, è stata posizionata nell’Ottobre del 1998 la statua di Padre Pio, realizzata dallo scultore Mimmo Norcia.
I punti di immersione lungo tutto l’ arcipelago sono oltre 50, ed oltre alla grandissima varietà di flora e fauna subacquea, nascondono numerosi relitti, tesori nascosti dotati anche di una certa rilevanza storica che hanno alimentato la curiosità di tantissimi subacquei. Uno dei ritrovamenti più interessanti è stato quello del Piroscafo a ruote “Il Lombardo”, ritrovato nel 2005 presso Cala degli Inglesi, si tratta di uno dei piroscafi utilizzati da Garibaldi per la spedizione dei “Mille” del 1860.

Il naufragio avvenne nella notte tra il 12 e il 13 marzo del l864, 4 anni dopo la gloriosa spedizione, mentre trasportava detenuti alla volta di Manfredonia.

Il piroscafo “Lombardo” salpò insieme al piroscafo “Piemonte” il 6 maggio del 1860 da Quarto: a bordo c’erano piu’ di mille uomini e un’unica donna, Rosalia Montmasson, moglie di Francesco Crispi. Arrivarono a Marsala l’11 Maggio, dove furono attaccati però dall’ esercito Borbonico: il ‘Piemonte’ fu distrutto mentre il Lombardo, quasi affondato, fu riparato nei mesi successivi.

Un anno dopo riprese la sua attività trasportando da un porto all’altro truppe e detenuti, fino al suo ultimo viaggio che l’ha depositato nei bellissimi fondali dell’arcipelago.